sabato 30 maggio 2009

Il vento del Nord

Resto immobile alla fine di un pontile, i sensi tesi.
E' passato tanto tempo, forse troppo, e sul lago della mia esistenza sono riuscito a realizzare solo quest'esile passerella di assi sconnesse sulla quale ora attendo.
L'aria è immobile, pregna di umori quasi malsani, indizi insalubri di una decomposizione in atto: quasi fatico a respirare, avverto quell'asfissia ansiosa di chi abituato a correre è costretto in spazi angusti.
Poi lo sento: prima un odore nuovo, netto come una lama chirurgica in una ferita infetta, sorprende l'olfatto. Quindi una brezza tagliente soffia tesa e leggera dal basso, increspando l'acqua e pungendomi il viso.
Infine arriva: Aquilone, il vento del Nord. Soffia come ha già fatto in passato. Soffia e i miasmi si disperdono in un'aria ora tersa e cristallina.

Un quesito rimane sospeso: il cavallo muoverà ancora?

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