mercoledì 18 marzo 2009

Nomen Omen

"Davvero Tata avremo un bambino?"
"Sì Pino. E il suo nome sarà Osman."
عثمان Othman, Osman, Usman, Ozman è un nome maschile di origine araba, il cui significato è "prescelto da nobile e coraggiosa stirpe".
O di stupore, ogni volta lo stesso: mi presento e al contempo attendo che un qualche dissimulato moto di sorpresa traspaia nel volto di chi mi tende la mano, una momentanea esitazione, un fremito del sopracciglio o un luccichio dello sguardo. C'è chi prosegue indifferente, chi focalizza meglio lo sguardo prima distratto, chi capisce male, chi aggrotta la fronte e si lascia sfuggire un "Come?" in salire.

Sì mi chiamo proprio così e non ci sono ragioni particolari, se non quella valida per tutti: i miei genitori così decisero. Pare mia madre si fissasse sul nome dopo aver incontrato uno zingarello; pare i miei genitori avessero un amico musulmano prima di sposarsi. Pare: conservo ancora l'album dei miei primi dieci anni in cui mia madre inserì un ritaglio di giornale sulla storia di Osman I, imperatore degli Ottomani. Il dubbio tutto provenisse da lì l'ho avuto, lo ammetto. Quale che sia la verità, da più di trent'anni non faccio che parlare del mio nome e nove volte su dieci il perché io mi chiami in tal modo è stato l'argomento introduttivo a qualunque prima conversazione io abbia avuto. Perché quindi non fare lo stesso in un blog?
Molti anni fa credevo il mio fosse un nome come tanti altri, anzi nemmeno sapevo cosa fosse un nome: l'infanzia semplifica tutto e Osman ero io, punto. Poi arrivarono gli appelli mattutini della maestra e lì iniziai a intuire che qualche differenza c'era: per qualche oscura ragione ad esempio gli altri bambini riuscivano a scambiarsi buffi soprannomi, Leonardo TuttoLardo o Luca FacciadiMucca, mentre io ero solo Osman, senza rime; per lo stesso misterioso motivo la maestra concedeva ad alcuni bambini l'uso della prima consonante del cognome, Marco P e Marco S (a tre anni il concetto di omonimia è un po' vago), mentre io rimanevo sempre e solo Osman, senza fronzoli; più di tutto, gli altri bimbi festeggiavano con indifferenza il loro onomastico (alcuni anche più d'uno!), mentre io, senza santi in paradiso, mi ero convinto che il mio cadesse regolarmente di domenica o nei giorni di vacanza.


A questa prima fase di scoperta, ne seguì una ludica in cui smontai e rimontai il mio nome nei modi più strani: anagrammi, storpiature simpatiche o drammaticamente offensive, giochi di affinità affettiva, ricerche etimologiche e tutti quei giochi che credo chiunque abbia fatto nei lunghi pomeriggi della propria infanzia. Improvvisamente, durante uno di quei pomeriggi, ebbi una rivelazione: realizzai che per un curioso caso il nome Osman custodiva in cadenza ordinata le iniziali di tutti i miei nonni: Osvaldo, Maria, Antonio e Anna. Immediatamente mi convinsi che i miei avessero scelto il mio nome proprio per quel motivo: una sorta di congiura cosmica. Mia madre mi assicurò fosse un caso, ma in fondo non avrebbe potuto che negare l'evidenza davanti all'acume del figlio! Di sicuro quello era il capo di una trama nascosta, il bandolo di una matassa oscura: era evidente che in qualche modo avevo sollevato un lembo del quotidiano e intravisto un guizzo di incredibile. Sì, ero un bambino dalla fantasia molto fertile. E lo sono tuttora: fantasioso dico, bambino no, non più.
Nella mia testa quel guizzo è ancora ben vivo e mi sprona a pensare che un qualcosa di speciale ci sia. Non vorrei essere frainteso: non sono un cantastorie, o una persona in fuga da una realtà troppo difficile da sopportare, o uno con la testa fra le nuvole. Quello che mi affascina non ha nulla di irreale: anzi deve necessariamente far parte del quotidiano per suscitare il mio interesse ed avere al pari quel brillìo che attira la mia attenzione e che i più scelgono di non notare. Questo è il limen: non tanto il sogno, quanto l'inatteso; non la certezza, ma il dubbio.
Poiché l'incredibile è negli occhi di chi guarda.



2 commenti:

  1. cercavo il significato del nome, in quanto è il nome di un caro amico, ho trovato questo pezzo e devo dire che sei molto bravo a scrivere. complimenti per questo bellissimo racconto. ho voglia di scuriosare nel tuo blog. bravo davvero!!

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  2. Allora benvenuta Velena.
    Ti assicuro che
    il piacere più grande
    l'hai dato tu a me.
    ^___^

    Saluti al tuo amico.

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